martedì 13 ottobre 2015

Piste ciclabili

C’è chi adora le piste ciclabili, c'è anche chi le considera un ghetto, qualcuno le vuole protette (per rilassarsi quando pedala), chi unite tra loro per poter fare percorsi più lunghi, c'è chi le vuole nel pieno centro delle città e chi, invece, con percorsi panoramici lontano dallo smog, c’è chi va in bici soltanto se ce ne sono (il bike sharing), chi le trova invece inutili. A Pinerolo Attiva ne abbiamo discusso. Molto. Contrariamente a quanto abbiamo recentemente sentito dire da un nostro collega d'opposizione, il Comitato di cui sono portavoce discute e motiva le proprie scelte che sono nette ma che sono figlie di opinioni molto variegate che trovano però, nella riunione assembleare, un punto di convergenza che va bene per tutti. Gli altri facciano come vogliono e decidano ciò che gli pare. Quando Pinerolo Attiva esprime il proprio parere guarda all'utilità della proposta e non ai rapporti personali esistenti coi proponenti. E qual è, dunque, l'opinione della nostra Assemblea? Partiamo dalle criticità del progetto e dalle obiezioni che sentiamo di dover porre all'attenzione di tutti. Pinerolo ha un manto stradale che è un problema. Serio. Ha anche un problema di reperimento di fondi in un clima generale di crisi che non consente di prospettare investimenti. Ipotizzare la creazione di percorsi stradali dedicati ai ciclisti è pericoloso se non è seguito con la giusta attenzione. Se un progetto di ciclabilità viene lasciato a se stesso come si è purtroppo fatto col Bike Sharing si accomuna al suo identico destino. Se si intende “ciclare” Pinerolo bisogna partire dal presupposto che una buca sulla strada procura un danno ad un mezzo (nel caso di transito automobilistico), invece un serio problema di sicurezza fisica per una persona (nel caso di transito di un ciclista). Se non riusciamo a tenere in sicurezza le strade crediamo sia un suicidio aggiungere anche le piste pedo-ciclabili. Il traffic calming è, secondo la nostra assemblea, assolutamente critico per il momento economico che vive la città. Aumenterà l'inquinamento e col tempo porterà una disaffezione dei cittadini delle vallate vicino a noi o dei comuni della pianura verso Pinerolo. Se la nostra città, dove già ci sono difficoltà di collegamento, diventa una gabbia mi spiegate perché abbiamo fatto l'autostrada Torino-Pinerolo? Otterremo il risultato di far uscire gli automobilisti a Riva o Piscina, saltandoci a pié pari. Poi non lamentiamoci se non saremo più un'attrattiva per tanti. La disaffezione, ovvio, nascerà dagli strumenti messi in campo dall'Amministrazione per far rispettare la zona 30: telecamere, autovelox, posti di blocco, ecc. Tradotto in qualcosa di pratico: multe su multe. Premesso che noi riteniamo che tutte le idee, osservazioni, richieste ecc. da qualunque parte provengano vengano analizzate e, se valide, realizzate ci sembra che anche nel caso di questa delibera si tenda più ad accontentare qualcuno perché smetta di gridare piuttosto che risolvere effettivamente un problema grave come quello della mobilità nel contesto cittadino. Sarebbe infatti urgentissimo realizzare il nuovo Piano Urbano del Traffico attraverso il quale si potrebbe arrivare, se correttamente realizzato, ad una mobilità cittadina valida armonizzando i vari mezzi (auto, bus, bici, moto). Non è certo con provvedimenti presi a casaccio che si risolvono i problemi. La realizzazione di una pista ciclabile su corso Torino è estremamente impattante sulla mobilità di tutti gli altri veicoli per cui, pur non escludendo in assoluto la possibilità che sia fattibile, ha senso solo se inserita nel nuovo P.U.T. in quanto è molto probabile che si debba spostare una parte del traffico auto su altre strade. Al momento attuale non riteniamo comunque che questa sia una priorità in quanto vista la situazione economica spendere 300000 euro in una pista ciclabile non sembra proprio tanto gradito dai cittadini. Per le piste già esistenti è giusto che vengano fatti gli interventi manutentivi necessari. Riguardo alla possibilità di andare contromano nessun problema se previsto nel codice della strada ma per ora non è così; di conseguenza, non si può chiedere alle forze di polizia di andare contro quanto scritto nel codice. In conclusione, vi sono delle proposte valide ma sono completamente staccate dal contesto della mobilità cittadina. Un'eventuale integrazione può essere fatta solo con un nuovo P.U.T. Pier Giorgio Tomatis