sabato 28 marzo 2015

(Exit) Poll Fiction

Una recente tendenza della politica nostrana è quella di anticipare una notizia economica allo scopo di guadagnare punti nei sondaggi o credibilità nei mercati. Come se non bastassero i danni che i “rapporti trimestrali” fanno alle aziende e all'azionariato, ecco che il sistema si rinnova aumentando gli strumenti a disposizione. Se il mercato mondiale fosse uno smartphone si potrebbe affermare che si è arricchito di una nuova app: la (Exit) Poll Fiction. Il meccanismo è semplicissimo. Pur di anticipare dei risultati positivi da sbattere in prima pagina e da portare trionfalmente in televisione, si è inventata la pre-notizia, il pre-annuncio, il pre-dato. Così, con abilità di consumati prestigiatori, i mezzi di informazione hanno diffuso ipotesi e congetture, idee e presupposti, che fino a ieri erano di dominio di chi giocava d'azzardo con la finanza. Oggi, la paternità di questo movimento di fiches è (anche) dell'Esecutivo. Confusi e sorpresi leggiamo e ascoltiamo notizie che ci illuminano sul futuro in questo modo: “Dopo i dati preliminari diffusi a metà marzo dal presidente dell’Inps Tito Boeri”(Il fatto quotidiano, 27-3-15), “dalle stime Istat emerge come il tasso di disoccupazione a dicembre risulti in forte calo. Si parla del 12,9%” (Si24, 30-1-15), “Abbiamo attraversato una fase emergenziale di crisi economica. Ne siamo fuori? Credo di sì, perché segnali univoci vanno in quella direzione” (Renzi su Il messaggero, 17-3-15), “Il Pil italiano crescerà dell'1,1% nel 2015 e dell'1,4% nel 2016. Lo rende noto il direttore dell'ufficio studi di Confcommercio” (Tgcom24, 28-3-15). Fare una previsione (spacciandola per dato di fatto), parzializzare un'analisi statistica, dare un'interpretazione emotiva a formule matematiche, sono esempi di pura manipolazione. Di per sé, non è cosa sbagliata a meno che non lo sia il motivo per il quale viene fatta. Su questo tema intendo giudicare l'operato dell'Esecutivo, della politica italiana e degli analisti. Se questa frenesia ed imprecisione servirà a convincere gli stranieri ad investire ed a credere nell'Italia e nei suoi abitanti allora penso che questo comportamento sia giustificabile e degno di indulgenza. Nel caso gli obiettivi fossero differenti, invece...

lunedì 16 marzo 2015

Non è un Paese per onesti

Che l'Italia non sia propriamente un Paese dove la Giustizia regni sovrana è cosa risaputa. Del resto, la Criminalità Organizzata ha un sistema ben radicato sul territorio ed influenza la politica, l'economia e la società avendo abbattuto gli storici confini regionali. Sull'argomento, voglio invitare alla riflessione. Ci si è mai chiesto che cos'è il “carcere duro”? Nato nel 1977, con l'obiettivo di contrastare il terrorismo brigatista di quegli anni, è stato esteso ai mafiosi e rinnovato nel 1992 dopo la strage di Capaci e di Via D'Amelio. Prevede il massimo isolamento, stretta sorveglianza, colloqui limitati, contatti con l’esterno rigidi controllati (una telefonata al mese, riservata esclusivamente ai familiari più stretti i quali, per essere contattati, devono recarsi di persona presso il carcere della propria città per ricevere la telefonata), alimenti e oggetti personali in limitata quantità. Ad oggi, dunque, il 41 bis si applica per: delitti commessi per finalità di terrorismo, anche internazionale, o di eversione dell’ordine democratico mediante il compimento di atti di violenza; delitto di associazione per delinquere di tipo mafioso; delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'associazione mafiosa ovvero al fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose; delitto di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti o psicotrope; delitto di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù; delitto di chi, utilizzando minori degli anni diciotto, realizza esibizioni pornografiche o produce materiale pornografico ovvero induce minori di anni diciotto a partecipare ad esibizioni pornografiche e chi fa commercio del materiale pornografico predetto; delitto di tratta di persone; delitto di acquisto e alienazione di schiavi; delitto di violenza sessuale di gruppo; delitto di chi induce alla prostituzione una persona di età inferiore agli anni diciotto ovvero ne favorisce o sfrutta la prostituzione; delitto di sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione; delitto di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Le carceri dove è possibile trovare detenuti in tale regime penitenziario sono 12 e cioè: Cuneo, L’Aquila, Marino del Tronto (AP), Novara, Parma, Pisa, Rebibbia (Roma), Secondigliano, Spoleto, Terni, Tolmezzo (Ud), Viterbo. In pratica, nonostante la nomea di “carcere duro”, il 41 bis altro non è che quello che all'estero viene semplicemente chiamato incarcerazione in “cella di isolamento”. A mio modesto modo di vedere, sarebbe auspicabile prevedere l'allargamento di tale pena anche per chi commette altri reati. Io credo che le nostre Forze dell'Ordine (che ritengo siano sottopagate per i rischi che corrono) debbano ricevere delle maggiori tutele. A questo proposito, coloro che si macchiano di reati che coinvolgono dei nostri agenti meritano il “raddoppio della pena”. Allo stesso modo, per proteggere ulteriormente l'onorabilità delle Forze dell'Ordine stesse, quegli agenti che vengono condannati per dei reati dovrebbero ricevere lo stesso trattamento. Lo Stato sembra essere impotente quando prova a combattere la Mafia silente, quella mercatista, quella che appare perbene e che ti vende beni e servizi a prezzi molto concorrenziali e uccide l'imprenditoria onesta che non può sostenere il confronto avendo meno disponibilità di mezzi. Ebbene, nonostante il redditometro ed altre diavolerie del Fisco nessuno pensa di vietare per Legge il sottocosto o indaga sui prezzi estremamente bassi praticati da questo tipo di attività commerciali. E sempre per parlare di Mafia, molti storceranno il naso nel sapere che, mentre per un individuo onesto che non riesce a pagare i propri debiti con le banche o Equitalia, subisce il pignoramento e la vendita dei propri beni, la Giustizia italiana non è altrettanto celere con la Malavita Organizzata. I beni sottratti ai mafiosi, infatti, possono essere espropriati solamente dopo il 3° grado di giudizio e a quel punto, per lo Stato, sono una spesa anziché un introito. Un'altra incongruenza giuridica tutta da rivedere è legata alla corruttela. Se un imprenditore denuncia il mafioso al quale ha pagato una tangente le nostre Leggi lo premiano. Se un cittadino denuncia un pubblico ufficiale al quale ha pagato una tangente può essere condannato sino a 3 anni di galera. Viene da sé che questo disincentivo limita fortemente la lotta alla corruzione. Ma come detto, l'Italia non è un Paese per onesti...