mercoledì 20 gennaio 2010

La tassa sull'inquilino.


La tassa sull'inquilino.
(L'immagine è tratta da http://filcusum.files.wordpress.com/2009/05/tasse.jpg)
E’ curioso come l’incoerenza del Fisco sia recepito come assoluta normalità. Tutti conoscono la differenza tra Imposte e Tasse e come queste ultime siano pagate dai cittadini a fronte di un servizio erogato dallo Stato. Io non capisco con quale criterio possa esistere la Tassa di Registro da pagare in egual misura tra conduttore e locatore di un immobile. Il primo, per intenderci, paga l’affitto di una casa e non ha bisogno di un servizio da parte di chicchessia. Il secondo ottiene un profitto dalla cessione temporanea del possesso di un bene. La logica direbbe che dovrebbe essere il locatore a sostenere il peso del balzello. Così non è e, in barba alla legge, il più delle volte avviene che tale tassa viene interamente pagata dall’inquilino, per ricatto o per disinformazione. Gli stessi bolli da apporre al contratto di registrazione sono a carico del locatario. Anche in questo caso non se ne capisce il nesso. Come ho già detto la tassa nacse a fronte di un servizio che lo Stato fornisce ai cittadini ma nel caso della Tassa di Registro qual è? In realtà il servizio di catalogazione dei contratti immobiliari serve al Fisco per determinare con più precisione l’esistenza di introiti economici da parte di cittadini proprietari di immobili. A maggior ragione non è comprensibile:
-perché un cittadino paga una tassa per il suo controllo
-perché questa tassa dovrebbe essere pagata dall’inquilino che ha meno vantaggi di tutti. L’unica spiegazione plausibile, anche se in questo caso ci si sta arrampicando sui vetri, è che lo Stato coinvolga volutamente gli inquilini nel controllo dei proprietari di immobili. Se non ci fosse l’obbligo di registrazione per entrambe le figure giuridiche probabilmente il locatario non “sentirebbe” l’esigenza di regolarizzare la sua posizione. A maggior ragione, quindi, l’inquilino che svolgerebbe in nome e per conto dello Stato un servizio non dovrebbe pagare alcuna tassa e, anzi, dovrebbe ricevere un emolumento. Come sappiamo, invece, le cose non stanno così. In conclusione, la tassa che si paga all’Ufficio del Registro è più simile ad un’imposta indiretta (l’IVA, per intenderci) che non una vera e propria tassa, eppure, ci passa davanti agli occhi tutta l’incoerenza del Fisco e “registriamo” il fatto come assoluta normalità.

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